Dai marcatori a getto d’inchiostro alla blockchain: la tracciabilità nella filiera del caffè

Consapevolezza e trasparenza sono ormai requisiti indispensabili in molti settori, l’agroalimentare in primis. A questo proposito ci focalizziamo sulla filiera del caffè, che sta raccogliendo la sfida di quella che non è solo una tendenza ma anche una necessità.
Questi sono temi sempre più attuali: oggigiorno i consumatori vogliono acquistare prodotti da cicli produttivi sostenibili.
Inoltre dietro alla preparazione del caffè c’è la passione, la professionalità di chi s’impegna quotidianamente per garantire un’esperienza unica, offrendo un caffè di qualità, prodotto nel rispetto delle persone, delle comunità e dei territori.

Facciamo un passo indietro, riportando una notizia recente di cronaca che dà l’idea di cosa stiamo parlando.
Nell’ambito di un controllo disposto dalla Guardia di Finanza di Palermo, i Finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano del Gruppo
di Palermo hanno sequestrato oltre 237 kg di caffè sprovvisti delle informazioni relative alla tracciabilità dei generi alimentari. 180 kg di caffè suddivisi in 22.600 cialde prive delle informazioni necessarie per l’immissione in commercio.
Questo tipo di comportamento rappresenta una minaccia nei confronti di chi, come detto prima, lavora onestamente e verso i consumatori che rischiano di bere una tazzina di caffè amaro, nel senso che non ne possono verificarne l’origine e la lavorazione.

I piccoli produttori hanno a cuore questi valori e cercano di portarli avanti, comunicandoli nella confezione del loro caffè, apponendo una codifica con data di riempimento, data di scadenza e tutte quelle informazioni utili al consumatore. Lo fanno tramite marcatori a getto d’inchiostro che stampano direttamente sui sacchetti di caffè ancora caldi dalla torrefazione, come emerge dall’esperienza di Maya Kaffee, che ha scelto la Jetstamp 791 di Reiner per marcare l’imballaggio del proprio caffè. Ciò ne aumenta il valore aggiunto e accresce il mercato delle produzioni artigianali, che stanno vivendo un periodo di vera e propria rinascita.

La blockchain come strumento per garantire la filiera

Anche i grandi marchi dell’industria del caffè sono impegnati per  favorire uno sviluppo sostenibile e la loro presenza internazionale li ha resi consapevoli della potenziale influenza che possono avere nel promuovere la cultura della sostenibilità; pertanto hanno adottato già da tempo sistemi in grado di monitorare ogni fase della catena del valore, assicurando trasparenza e tracciabilità.
La blockchain va in questa direzione e viene utilizzata per il controllo sulla supply chain da molti brand di punta nel mercato, tra cui Nestlè e Segafredo. Entrambi sfruttano questa tecnologia che funge da registro in cui ogni fase di lavorazione riceve una marcatura digitale univoca e immodificabile. Le informazioni sono codificate e distribuite a livello globale, favorendo una condivisione sicura delle informazioni.

Utilizzano piattaforme che sfruttano la tecnologia IBM Blockchain, che nascono proprio per rendere tutti i passaggi più efficienti e per creare un circuito migliore per la comunità di coltivatori di caffè, costruendo un forte legame tra tutti gli anelli della catena. In tal modo  il consumo di caffè acquisisce un volto umano tramite le storie di chi lo produce e diffonde la sensibilità per metodi equi e sostenibili.

L’impegno di Nestlé e Segafredo: dalla coltivazione alla tazzina

Nestlé, multinazionale alimentare celebre in tutto il mondo, usa da tempo questa modalità:i codici QR presenti nell’imballaggio di alcuni prodotti  illustrano il percorso dei chicchi dal raccolto allo scaffale, con la documentazione conservata nella blockchain di tracciamento alimentare di Ibm.

Massimo Zanetti Beverage Group, azienda leader nella produzione, lavorazione e distribuzione del caffè, presenta Segafredo Storia, un caffè 100% arabica, trasparente e tracciabile grazie alla blockchain, che rivela al consumatore la storia che c’è dietro ogni tazzina.
Inquadrando il QR Code, il consumatore potrà conoscere l’intera storia del prodotto, mappando il viaggio del caffè dalla coltivazione alla tazzina.

Verso un approccio più consapevole

Questo nuovo approccio attento all’ambiente e alla salute è positivo e molto apprezzato dai consumatori, che dimostrano sempre più interesse per questo impegno e danno feedback positivi se credono nel progetto. La fiducia è una cosa seria e va oltre la fedeltà alla marca, quindi chi riesce a meritarsela la trasforma in conversioni cioè in acquisti. Oggigiorno bisogna anche essere bravi a comunicare questa nuova strategia per raggiungere sempre più persone: i social contribuiscono a diffondere questo tipo di messaggi e vanno sfruttati in questo senso.

L’esempio che abbiamo raccontato va esteso ad altri settori dell’agro alimentare, anche se va detto che alcuni si stanno muovendo e stanno ragionando in quest’ottica che rappresenta il futuro del nostro pianeta.