Sai la differenza tra impianti elettrici civili ed industriali?

Tu conosci la differenza tra gli impianti elettrici ad uso civile e quelli ad uso industriale? L’impianto non è molto dissimile. Si parla di portare la fornitura di energia elettrica dalle colonnine o dai pali di proprietà demaniale all’interno di edifici ad uso privato: case o aziende, per l’appunto.

Nelle case

Nel caso delle abitazioni è necessario provvedere ad una progettazione e realizzazione standard, che permetta la fornitura all’impianto di illuminazione e agli elettrodomestici. La legge prescrive norme molto severe per la realizzazione, per questo è fondamentale affidarsi a professionisti del settore, sia per la creazione dell’impianto che per l’acquisto dei materiali. Una delle più famose aziende di illuminotecnica è Telmotor, specializzata sia in impianti elettrici civili che industriali.

Nelle aziende

Nel caso degli impianti industriali è necessario provvedere ad una fornitura maggiore: le macchine per uso aziendale sono infatti più numerose e potenti, ed è necessario che funzionino in totale sicurezza. Per ottenere questo scopo fondamentale sono diverse le normative di sicurezza, per l’appunto: nelle aziende e nelle industrie i regolamenti sono più stringenti e richiedono l’applicazione di dispositivi che prevengano i sovraccarichi e i cortocircuiti e che salvaguardino il funzionamento dell’impianto.

Leggi, normative e manutenzione

Per entrambi gli impianti si fa generalmente riferimento a diverse normative. La prima è la Legge 186 del 1968, che indica quali sono i materiali da usare in fase di realizzazione dell’impianto. Non si dimentichino però il Decreto legislativo 81 del 2008, che riguarda la sicurezza dei luoghi di lavoro, il DL 37 del 2008 per la sicurezza degli impianti e la Legge 791 del 1977 che chiarisce e specifica quali sono le responsabilità dei costruttori nei confronti degli impianti consegnati.

Solamente affidandosi a professionisti qualificati è possibile assicurarsi che la costruzione, la posa in opera e i materiali scelti siano di alta qualità e il progetto rispetti tutte le normative in uso: un aspetto indispensabile per ottenere certificati ed abilitazioni.

La manutenzione è un altro aspetto fondamentale tanto quanto la costruzione e la progettazione dell’impianto. Anche in questo caso è necessario fare riferimento alle normative vigenti, che prescrivono che tipo di interventi di verifica vanno eseguiti e quanto frequentemente l’impianto va pulito, sorvegliato e testato.

Dal 2002, con il decreto presidenziale 462, si prescrive che l’intervallo di tempo tra un controllo e l’altro varia dai due ai cinque anni a seconda del tipo di costruzione. Ovviamente è necessario informare il tecnico del tipo di impianto in uso, sia a casa che in azienda, in modo che abbia chiare le sue caratteristiche e possa eseguire un controllo mirato che si focalizzi sia sulla sicurezza che sull’efficienza.

Se, ovviamente, in azienda è necessario verificare che l’impianto sia efficiente e sicuro, non si può pensare che a casa questa esigenza sia meno significativa. Altrettanti fondamentale è la verifica dell’impianto domestico, che risponde alle stesse normative in fatto di controlli e di tempistiche.