Piccole imprese e Google Ads: gli errori da non commettere mai

Google Ads è un sistema prodotto da Google e reso disponibile gratuitamente a chiunque necessiti di un software che aiuti nella realizzazione di campagne pubblicitarie di successo, uno dei più grandi concorrenti tra le multinazionali odierne. Google ha sviluppato il software Ads in modo che la sua semplicità di utilizzo e la sua intuitività fossero le armi principali. Nonostante ciò, usare Google Ads non è banale e, se non è possibile impedire alcuni errori di massima, allora è meglio affidarsi ad un consulente esperto e certificato Google Adwords che potrà garantire una campagna pubblicitaria di successo.

Scopriamo dunque quali sono gli errori che, nella maniera più assoluta, non devono mai essere commessi da un inserzionista che ha intenzione di intraprendere.

Link inadeguato alle pagine di destinazione

La pagina in cui vengono reindirizzati i clienti, anche detta pagina di destinazione della campagna pubblicitaria (in inglese “landing page”) è l’elemento principe di Google Ads. Affinché si osservi una buona riuscita della promozione, è necessario che il link alla pagina di destinazione sia corretto e senza il benché minimo errore. Può sembrare assurdo ma ancora tantissimi professionisti ed imprenditori del settore optano per landing page delle proprie campagne la home page del sito web: è un errore grave. In alternativa, c’è chi decide di usare come pagina di destinazione un link che parla di una descrizione dei loro prodotti o servizi, spesso in maniera generica o ad elenco. Si tratta chiaramente di errori tecnici e comunicativi di un certo rilievo.

La corretta modalità per impostare una landing page prevede che questa sia costituita tramite norme precise: deve permette al potenziale cliente di identificarsi, di scoprire vantaggi, benefici, possibilità che si garantiscono; il cliente deve trovare una soluzione al suo problema o bisogno, e sarà Google a decidere se la risposta è adeguata, per esempio bandendo dalle pubblicità i prodotti che rischiano di ingannare l’utente. Infine, una landing page deve sempre contenere una call to action. Quest’ultima spinge l’utente a connettersi con un’azione che noi desideriamo egli svolga: iscriversi ad una newsletter, compilare un form, scaricare un file, fare un acquisto o un abbonamento. Scopo della landing page è questo e inserire un link inadeguato è la cosa più controproducente che si possa fare sfruttando Google Ads.

Parole chiave imprecise

Selezionare una o più parole chiave non precise e poco adeguate è un errore altrettanto sgradevole, che può rovinare o intaccare il successo della campagna. Le parole chiave sono il fulcro delle promozioni sul web: scegliere quelle errate è rischioso, mette a duro rischio la raggiunta di obiettivi economici concreti. Gli errori più comuni sono tre: in primis, la scelta di parole chiave troppo generiche e poco adeguate al contesto (ad esempio, se si sta sponsorizzando un’automobile è generico parlare di macchina, di mezzo di trasporto, di auto…). In secondo luogo, è essenziale evitare una scorretta impostazione delle opzioni di corrispondenza delle parole chiave, il che si traduce nella selezione di un pubblico specifico (abiti da sposa può collegarsi a abiti da sposo, o come scegliere un abito da sposa; il tutto svia l’utente dall’obiettivo, ovvero acquistare un abito da sposa). Infine, il terzo errore più comune è l’utilizzo di un linguaggio comunicativo errato: se i potenziali clienti sono persone comuni, ad esempio, è scorretto adottare termini o parole complesse, tecniche o dal significato criptico.

Fretta: il peggior nemico dell’inserzionista

Può sembrare scontato ma aver fretta di concludere una campagna pubblicitaria può portare solamente a pasticci e guai. Non è affatto semplice, infatti, creare in poco tempo un sistema di comunicazione e di annunci efficace; è necessario investire la corretta e coerente quantità di tempo e creare un percorso intuitivo, semplice, ricco di informazioni adeguate. Solamente i brand più famosi e più affermati possono spingere ad un acquisto di impulso, mentre le piccole aziende devono lavorare con pazienza e costanza per convincere il cliente a concedergli la fiducia.