Logos Quiz Guess the logo! e proprietà intellettuale: il potere della registrazione dei marchi

Logos Quiz Guess the logo! è un giochetto per smartphone, gratuito, che non meno di 5-6 anni fa stava vivendo un momento di intensa popolarità. La struttura è facilissima da interpretare. Il gioco si svolge in livelli, e ad ogni manche del livello viene presentato il logo di un marchio celebre. Le tematiche sono variegate: i loghi fanno riferimento ad auto e moto, cibo, cosmetici, moda, fastfood, tecnologia. Il gioco offre dei suggerimenti, da usare per i livelli più difficili, per esempio inserendo in automatico alcune lettere del nome del brand. Completato il nome corretto si scala la classifica e si sbloccano nuovi livelli.

Vince chi… beh, indovina tutti i loghi.

Quello che sembra un innocuo gioco per il telefono con cui svagarsi in metropolitana o con cui darsi battaglia con gli amici nasconde in realtà un insegnamento fondamentale dell’imprenditoria: il brand senza logo non esiste. O meglio: esiste, ma nessuno lo ricorderà così facilmente da associarlo con sicurezza ad un nome in un gioco a quiz.

Dietro un marchio c’è moltissimo materiale “nascosto”, misterioso ai consumatori finali del prodotto o del servizio. C’è esperienza, talento, capacità di gestione, creatività, innovazione. E poi, c’è il packaging, la confezione in cui quel know-how e quella sapienza arrivano a casa. Non parliamo solo di scatola, sacchetto, velina e nastrino personalizzato, ovviamente.

Il packaging aziendale è marketing, il vestito buono con cui si decide di andare all’appuntamento con il cliente: quello che si indossa per venire scelti, in una moltitudine di sacchetti e prodotti su uno scaffale o nella perennemente aggiornata home page di un marketplace online.

E nel marketing loghi, nomi e slogan sono una componente vitale. L’intero mestiere di art director e di copywriter è iniziato così: scegliendo parole, nomi, disegni. Cosa sarebbe Apple, senza la sua mela morsicata? Un produttore di smartphone, tablet e smartwatch costosi, e non molto altro. Il salto da produttore a culto lo fanno il logo e il nome, quello che rimane in mente, quello che viene portato involontariamente in giro dai clienti per tutto il giorno, quello che compare in mano alle star, che diventa protagonista di un enorme manifesto pubblicitario.

Che potere hanno, realmente, loghi e marchi? Questa è la domanda da porsi a monte dell’altra, fondamentale, non ideologica ma attuativa: “Devo registrare il mio marchio?”.

La risposta è velocissima: sì! Se speri che il tuo brand sia il prossimo a venire inserito su Logos Quiz Guess the logo!, perché ormai la sua popolarità è incoercibile, devi registrarlo quanto prima. L’investimento monetario è minimo, in confronto agli enormi benefici di immagine e di sicurezza. Anche la procedura non è complessa: tanti la svolgono da soli, compilando i moduli e consegnandoli all’Ente brevetti e marchi. Altri affidano la procedura ad uno studio di avvocati e consulenti specializzati, per non rischiare di fare errori che possono pregiudicare la riuscita.