La chiusura delle attività commerciali è una realtà sempre più diffusa, sia nei centri urbani che nelle zone periferiche. Le ragioni alla base di questa tendenza sono molteplici e spaziano dai cambiamenti nei comportamenti di consumo alla pressione fiscale, fino alla concorrenza dell’e-commerce. Questo fenomeno colpisce indistintamente piccoli negozi di quartiere, franchising e grandi catene commerciali. Di seguito proviamo ad analizzare le cause principali di questo fenomeno e le possibili strategie su come vendere la merce residua in caso di chiusura dell’attività.
Perché le attività commerciali chiudono?
I motivi per cui sono sempre più numerose le attività commerciali che abbassano la serranda sono diversi, vediamo i più frequenti:
- Crescente concorrenza dell’e-commerce Il commercio elettronico ha rivoluzionato le modalità di fare acquisti, consentendo ai consumatori di accedere a un’offerta vastissima di prodotti a prezzi molto competitivi. Infatti, spesso le piattaforme online offrono sconti e promozioni che i negozi fisici non riescono a pareggiare, facendo perdere clienti e riducendo i margini di guadagno di molti commercianti.
- Costi di gestione troppo alti
Affitti elevati, bollette in aumento e spese per il personale sono tra i principali ostacoli alla sopravvivenza dei negozi fisici. In particolare nei centri cittadini, il costo degli immobili commerciali può essere proibitivo, e ciò rende difficile mantenere un’attività in equilibrio finanziario. - Pressione fiscale e burocrazia
Le imposte elevate e la complessità burocratica rappresentano un ulteriore ostacolo per le piccole e medie imprese. Tasse sul reddito, contributi previdenziali e obblighi amministrativi spesso scoraggiano gli imprenditori, spingendoli a chiudere piuttosto che continuare a operare con margini di guadagno ridotti.
- Cambiamenti nelle abitudini di consumo
Gli attuali consumatori sono sempre più orientati verso l’acquisto esperienziale e la personalizzazione. Se un negozio fisico non offre un valore aggiunto rispetto all’acquisto online, rischia di perdere appeal e di non attrarre abbastanza clienti per restare sostenibile. - Crisi economiche e pandemia
La recente crisi economica e la pandemia di COVID-19 hanno accelerato la chiusura di numerose attività. Le restrizioni sanitarie, la riduzione del potere d’acquisto e il minor afflusso di persone nei negozi hanno avuto un impatto devastante sul commercio al dettaglio.
Come vendere la merce per chiusura negozio?
Una volta decisa la chiusura dell’attività commerciale, uno degli aspetti più critici è la gestione delle rimanenze di magazzino. Esistono diverse strategie per vendere la merce residua, ciascuna con vantaggi e svantaggi. Vediamo le principali alternative a disposizione dei commercianti.
1. Organizzare una svendita
Una delle soluzioni più immediate è contattare un’agenzia specializzata per organizzare una svendita promozionale prima della chiusura dell’attività.
Questa strategia ha diversi vantaggi, soprattutto quello di riuscire ad attrarre molti clienti grazie agli importanti sconti offerti. Ciò permette di smaltire in fretta le giacenze di magazzino e di fare cassa in modo rapido, senza passare attraverso alcun intermediario.
2. Vendere le rimanenze a uno stockista
Gli stockisti sono specializzati nell’acquisto di merce invenduta da negozi in chiusura per poi rivenderla a prezzi scontati. I principali vantaggi di questa soluzione sono:
- Velocità nella transazione: gli stockisti acquistano in blocco, permettendo di liberarsi facilmente della merce.
- Minore sforzo gestionale: non occorre gestire una svendita diretta ai clienti.
- Liquidità immediata: il pagamento è diretto, spesso in contanti.
Tuttavia, gli stockisti tendono ad offrire per la merce prezzi di molto inferiori rispetto al valore di mercato, un fattore che è bene valutare con attenzione dato che il margine di guadagno del commerciante si riduce drasticamente.
3. Utilizzare piattaforme online di vendita
Un’altra alternativa è la vendita tramite piattaforme online come eBay, Subito.it o Facebook Marketplace. Questa opzione assicura ampia visibilità poiché utilizza mezzi che sono in grado di raggiungere un pubblico molto vasto, senza i limiti geografici di un negozio fisico. Inoltre, a seconda delle esigenze, consente una discreta flessibilità di vendita, che può avvenire al dettaglio o in stock, garantendo al commerciante prezzi più vantaggiosi. Avere una pagina Facebook aziendale può essere un ulteriore vantaggio, poiché permette di costruire una community, fidelizzare i clienti e promuovere i prodotti in modo mirato attraverso annunci e post sponsorizzati. Per approfondire, puoi consultare questo articolo: perché è importante per un’azienda locale aprire una pagina Facebook.
Di contro, questa soluzione richiede tempo e impegno nella gestione degli annunci, delle spedizioni e delle trattative con i clienti.
4. Proporre la vendita a grossisti o ad altri commercianti
In alcuni casi, se la merce è ancora appetibile, si può provare a venderla a grossisti o ad altri commercianti dello stesso settore. Agendo in questo modo si possono ottenere i seguenti vantaggi:
- Vendita in blocco: si può cedere grandi quantitativi di merce in un’unica operazione.
- Risparmio sui costi di marketing: non serve promuovere la vendita al pubblico.
- Possibilità di recuperare un buon valore: se la merce è di qualità e richiesta, si possono ottenere prezzi migliori rispetto alla vendita agli stockisti.
Tuttavia, trovare acquirenti interessati è da considerarsi un vero colpo di fortuna e può comunque richiedere delle lunghe negoziazioni.
5. Donazione o smaltimento della merce
In casi estremi, se la vendita non è un’opzione praticabile, si può considerare la donazione a enti di beneficenza o il riciclo della merce. Questo permette di ottenere vantaggi fiscali, migliorare l’immagine aziendale e ridurre l’impatto ambientale dello smaltimento dei prodotti invenduti.
È importante fare la scelta giusta
La chiusura di un’attività commerciale è un momento difficile, ma gestire in modo efficace la vendita delle rimanenze può alleviare parte del peso economico della cessazione. La scelta della strategia migliore dipende dalla quantità di merce da vendere, dal tempo a disposizione e dalla necessità di liquidità immediata. È importante scegliere la giusta combinazione di svendite, vendite online, stockisti e collaborazioni con altri commercianti per fare la differenza e riuscire a recuperare il massimo valore dalla merce residua.