Flussi di cassa aziendali e rendiconto finanziario: cosa sono, a cosa servono

Lo scopo del rendiconto finanziario e dei flussi di cassa aziendali è di rendere chiare le movimentazioni finanziarie dell’azienda in un certo arco di tempo, così da offrire una valutazione base in merito alle capacità della società nel produrre o assorbire cassa e, di conseguenza, di autofinanziarsi.

Parliamo, dunque, di importanti documenti che testimoniano la solvibilità dell’impresa, la solidità finanziaria della stessa e tutti gli aspetti relativi.

In questo articolo vedremo cosa sono e a cosa servono i flussi di casse aziendali e il rendiconto finanziario.

Cos’è il Rendiconto Finanziario

Il rendiconto finanziario viene definito come un prospetto contabile, nel quale sono presenti tutte le variazioni, positive o negative, della liquidità a disposizione durante un certo esercizio.

Grazie a questo documento, dunque, è possibile avere un’idea chiara delle movimentazioni finanziarie dell’azienda in un certo arco di tempo. Il D.Lgs n. 139/2015 ha introdotto delle modifiche in merito, riguardanti il primo comma dell’art. 2423 del Codice Civile.

Questa modifica ha reso obbligatorio l’inserimento del rendiconto finanziario nel bilancio d’esercizio, la cui esposizione diviene facoltativa solamente nei casi delle micro imprese (così come indicato negli artt. 2435 bis e 2435 ter del Codice Civile) o di redazione del bilancio in forma abbreviata.

Per maggiori informazioni su quando un’azienda può essere considerata una microimpresa, ti rimandiamo al nostro articolo dedicato sulla dimensione aziendale nelle PMI.

La rappresentazione della situazione finanziaria dell’azienda

Con l’introduzione del suddetto obbligo, il legislatore ha voluto rendere necessaria un’esposizione approfondita concernente la situazione finanziaria dell’azienda, insieme ai tradizionali documenti che compongono il bilancio, ovvero lo stato patrimoniale e il conto economico (che costituiscono i principali prospetti contabili), oltre alla nota integrativa.

In questo modo, i fruitori del bilancio potranno avere una panoramica più chiara in merito allo stato di salute della società.

D’altronde, gli aspetti concernenti la solvibilità e la solidità finanziaria dell’impresa hanno assunto un’importanza determinante, così da permettere valutazioni corrette sul soggetto economico studiato. Bisogna considerare, ormai, che con stato di insolvenza si intende la capacità di assolvere regolarmente alle obbligazioni attraverso il denaro e non riguarda più i risultati economici raggiunti in un determinato periodo.

Così come stabilisce lo IAS 7, con i suoi Principi contabili internazionali, è necessario che vengano riportati i flussi finanziari in forma scalare nel rendiconto finanziario, suddividendo gli stessi in più aree gestionali:

  • attività di finanziamento, consistono nei flussi di cassa che derivano dall’ottenimento e dalla restituzione di liquidità sotto forma di capitale di debito o di rischio;
  • attività di investimento, si sostanziano nei flussi di cassa derivanti dalla vendita e dall’acquisto di attività finanziarie non immobilizzate e di attività immobilizzate;
  • attività operativa, ovvero i flussi di cassa inerenti al ciclo di acquisto-produzione vendita, quindi derivanti dall’attività caratteristica dell’azienda.

Eseguendo la sommatoria algebrica tra i vari risultati registrati dalle suddette aree gestionali, si ottiene uno scostamento di bilancio delle voci, che consiste in un’espressione di liquidità, che viene rappresentata dai saldi di conto corrente, dalla cassa assegni e dalla cassa contanti.

Attraverso la suddivisione tra le varie aree di gestione, è possibile avere un’idea più chiara su quali siano i responsabili del consumo e della creazione di risorse finanziarie.

Redazione del rendiconto finanziario

Per quanto riguarda i metodi operativi per la redazione del rendiconto finanziario, è possibile distinguerne due principali, che provengono dalla scienza aziendalistica:

  • metodo indiretto, si tratta di quello più impiegato nella prassi, che si base sull’elaborazione del risultato d’esercizio, che comprende la fase di rettifica per rimuovere eventuali componenti reddituali che non hanno manifestazione monetaria, come gli accantonamenti e gli ammortamenti. In questo modo è possibile recepire ogni variazione del capitale netto circolante, a cui andranno sommate algebricamente la liquidità assorbita o prodotta dalle attività di finanziamento e d’investimento;
  • metodo diretto, consiste nel calcolo della liquidità proveniente dall’attività caratteristica attraverso la sommatoria algebrica di ciascuna operazione gestionale che ha conseguito un assorbimento o una generazione di liquidità. A queste ultime vanno aggiunti anche i risultati finanziari derivanti dalle attività di finanziamento e d’investimento.

Analisi del capitale netto circolante

Nel macroargomento del rendiconto finanziario andrebbe eseguita un’analisi del capitale netto circolante, andando ad effettuare un focus sulle informazioni provenienti dalle movimentazioni contenute nello stesso. Il capitale netto circolante è rappresentato dalla sommatoria algebrica dei debiti commerciali, con segno opposto, e dei crediti commerciali del magazzino.

L’incremento delle poste creditorie o del magazzino (che portano a periodi di tempo più lunghi per l’incasso dei primi e una minore rotazione per il secondo) consistono in minore liquidità a disposizione dell’azienda, dovuta ad un maggiore assorbimento di cassa. Invece, l’aumento delle poste debitore rappresenta un rilascio di liquidità, che consiste in una dilazione maggiore offerta dai fornitori.

Sono molteplici le possibili applicazioni del rendiconto finanziario, il quale viene considerato come un prospetto a forma scalare finalizzato a ricostruire le aree di assorbimento o di creazione di risorse finanziarie.

Il rendiconto finanziario, infatti, viene impiegato per una serie di scopi, dato che analizzando i flussi di cassa aziendali è possibile valutare l’applicabilità di piani di ristrutturazione dell’indebitamento e di operazioni di risanamento.

In questo modo il rendiconto finanziario può rappresentare uno strumento utile per presentare le risorse finanziarie prodotte dalla gestione aziendale, così da metterle a disposizione del ceto creditorio per la composizione della crisi. Nei “Principi per la redazione dei piani di risanamento” del CNDCEC è possibile trovare un ‘piano finanziario’, ovvero un schema prospettico apprezzabile di rendiconto finanziario.

Se il rendiconto finanziario viene redatto per scopi diversi alla redazione del bilancio d’esercizio, questo può assumere non soltanto la liquidità come risorsa finanziaria di riferimento, ma anche la posizione finanziaria netta e il capitale circolante netto.