Come si definisce una micro, piccola o media impresa

Quando si parla di PMI si considerano tutte quelle medie, piccole o microimprese che hanno un determinato numero di dipendenti e un determinato fatturato annuo. La commissione europea ha dato le definizioni specifiche per mettere in chiaro, nei paesi dell’unione europea, quali sono le imprese che possono essere considerate medie, piccole o microimprese.

Le PMI sono il 90% delle aziende in territorio europeo e sono considerate il motore dell’economia continentale. La commissione ha quindi riservato a tali imprese agevolazioni e vantaggi economici ed organizzativi. In questo modo, anche chi non gode di capitali alti, può aver la possibilità di progredire come azienda, anche se di piccole dimensioni.

PMI: la definizione della commissione europea

Nello specifico, la commissione europea considera quindi il fatturato annuo (o totale in bilancio) e il numero di dipendenti dell’azienda in questione.

Si parla quindi di media impresa quando si hanno un massimo di 250 occupati ed un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro. Ci si riferisce invece alle piccole imprese quando si ha un massimo di 50 occupati ed un fatturato annuo inferiore ai 10 milioni di euro. Per quanto riguarda le microimprese, vengono considerate tali per avere meno di 10 dipendenti ed un fatturato annuo di 2 milioni di euro massimo.

Ovviamente, se il fatturato e il numero dei dipendenti cresce o diminuisce, la connotazione viene cambiata. Ad esempio, se una microimpresa ottiene 5 dipendenti in più agli 8 che aveva in precedenza, si può già cominciare a parlare di piccola impresa.

PMI: la raccomandazione della commissione europea

Nella raccomandazione della commissione europea, sono state distinte le PMI in 3 differenti catalogazioni: imprese autonome, imprese partner e imprese collegate. Sostanzialmente, le imprese autonome non hanno rapporti societari con altre aziende o la sua partecipazione nel capitale di un’altra società è inferiore al 25% delle azioni.

Si parla invece di imprese partner, quando la partecipazione azionaria risulta tra il 25% eil 50%. Le imprese che partecipano nel capitale aziendale spingendosi oltre il 50%, possono essere definite imprese collegate. Considerando queste tre definizioni, la partecipazione al capitale aziendale è quindi fondamentale per classificare una PMI in una categoria o in un’altra.

Grandilinee, la commissione europea adotta parametri di giudizio che riguardano i fatturati ed il numero di unità lavorative all’interno dell’azienda. Ciononostante, ci sono anche altri metri di giudizio minori ma pur sempre indispensabili che la commissione europea considera. Considerando che le PMI operano in settori di vario tipo, le agevolazioni vengono fornite anche in base al tipo di attività.

Ad esempio, se la commissione europea ha deciso di dare una discreta quantità di fondi alle PMI che producono carta e meno fondi alle PMI che si occupano di informatica, probabilmente la vendita di carta necessita di agevolazioni maggiori, se nei sondaggi e ricerche effettuati dalla commissione risulta tale bilancio. Detto questo, se si ha una PMI o si lavora per essa e si desidera richiedere agevolazioni, è opportuno capire in che settore si è classificati e che tipo di agevolazioni è possibile ricevere.