Il management è una delle questioni essenziali, quando si ha un’azienda. Rappresenta, infatti, l’insieme delle azioni necessarie a perseguire gli obiettivi prefissati in un’organizzazione come ad esempio un’azienda.
Nell’epoca attuale, quella della Digital Transformation, si sente parlare sempre di più una tipologia particolare di management: il Change Management. Si tratta di nuovi modelli e metodologie di lavoro, tipici del digitale, i quali portano verso una nuova cultura e diversi sistemi di leadership. L’obiettivo è agire attraverso la delega e l’empowerment delle persone, con uno sguardo verso il futuro.
Investire nell’innovazione è, del resto, fin dalla notte dei tempi, e ancora di più con l’avvento del sistema capistico, una questione centrale per le aziende. Un discorso ancora più valido nell’epoca del cambiamento, del Change Management e della Rivoluzione Digitale.
Una delle realtà più interessanti del panorama italiano quando si parla di innovazione è Lapetre, società pioniera in questo campo nel Belpaese, la quale offre servizi sia di formazione, attraverso corsi di varie tipologie, sia di consulenza. All’insegna del cambiamento che è importante non spaventi ma vada, piuttosto, gestito con gli strumenti giusti, in grado di permettere di cogliere le nuove opportunità dell’epoca contemporanea.
Change Management: cos’è?
Per Change Management si è soliti intendere l’insieme delle attività finalizzate e realizzate nell’ottica della gestione del cambiamento all’interno dell’azienda. Un percorso che è complesso e che presenta molteplici variabili, nella sua definizione ma anche, in più di un caso, nel corso della sua fase di attuazione.
Il motivo è semplice ed è legato al fatto che assicura un impatto importante sulle abitudini delle persone, le quali, come per natura dell’essere umano, tendono a registrare una o più resistenze nei confronti della fase di cambiamento.
Nel Change Management, quindi, non è necessario avere solo competenze di tipo tecnico, indispensabili, tuttavia, in un’epoca come quella attuale che va veloce e le modalità cambiano.
La tecnologia digitale è, infatti, in costante evoluzione, sia per quanto riguarda aspetti come ad esempio le interfacce di programmazione o la stessa gestione del magazzino, questioni cruciali per chi ha un’azienda.
Per chi si occupa di Change Management è indispensabile curare la componente umana, quella che consente di accompagnare le persone verso nuove consuetudini, così da realizzare nuovi obiettivi. Perché se il cambiamento da un lato è naturale che spaventi, dall’altro è indispensabile che vada proposto per poi essere accolto in maniera positiva, per quello che è realmente. Un’opportunità per migliorarsi e fare ancora meglio, in cui soddisfazione personale e business vanno di pari passo.
Come si applica il Change Management?
Il Change Management consente di costruire un percorso di transizione dalla situazione in cui ci si trova in quel momento fino a quella verso cui si vuole arrivare, secondo la definizione degli obiettivi. Fondamentale capire come effettuare la transizione stessa, ovvero come raggiungere il passaggio dal momento presente a quello che si intende raggiungere.
Quando ben attuata, la metodologia del Change Management consente di avere sotto controllo tutti gli elementi in gioco. Pertanto, i pilastri sono quattro: il modello è, infatti, strutturato secondo 4P, almeno secondo la formulazione più comunemente in uso nell’epoca attuale della Digital Transformation. Nel dettaglio:
- L’aspetto principale, quello che si propone di poter agire sulla “forma mentis” delle persone. Al centro del Change Management c’è, infatti, l’utente, o meglio, la persona.
- Il processo, inteso secondo le modalità attuali: quelle in cui la tecnologia digitale è presente ai massimi livelli.
- La parte che consente di introdurre le tecnologie digitali in modo che siano di effettivo supporto per l’azienda, ai fini della produttività e dello sviluppo del “core business”. Fondamentale tenere presenti sempre di più i canali mobile, nella comunicazione e nell’offerta di prodotti/servizi.
- La pandemia ha portato una rivoluzione importante, nell’organizzazione del lavoro, e la maggiorparte delle attività non sono tornate indietro, sono piuttosto andate avanti. Motivo per cui, per le aziende, valutare l’inserimento dello smart working e degli altri sistemi innovativi di gestione del lavoro si rivela indispensabile ed essenziale. Tenendo presente che non ci sono regole valide per tutti, essendo ogni caso a sé e da valutare con estrema attenzione.
I vantaggi del Change Management
Il Change Management consente di conseguire molteplici benefici, a cominciare dalla creazione di un ambiente di lavoro collaborativo e costruttivo, in cui le persone esercitano la propria professione volentieri e con un atteggiamento positivo.
Inoltre, essendo una metodologia che offre una panoramica complessiva della situazione, garantisce il rispetto puntuale e preciso sia degli obiettivi, sia delle tempistiche, con meno sforzo da parte degli utenti interessati. Inoltre, dal punto di vista dei costi necessari per la transizione, si rivela assolutamente efficace: il budget risulta prefissato in una fase iniziale e viene rispettato.
Infine, e non meno importante, agisce positivamente sul ROI, il Return On Investment, il quale indica la redditività e l’efficienza economica complessiva del capitale investito nell’azienda. Il ROI, con il Change Management, è assolutamente ottimale.