Aprire un cannabis shop: guida 2019

Aprire un cannabis shop in Italia è il sogno proibito di molti giovani imprenditori, sogno che sembra diventato ancora più a portata di mano dopo che J-Ax, ex coach di The Voice e leader degli Articolo 31, ha aperto il suo Mr. Nice, un negozio dove il cantante vende canapa legale e prodotti realizzati a partire dalla stessa.

Quali sono però, nei fatti, i passi da fare per poter aprire uno shop di cannabis senza il rischio di avere guai con la legge o noie con i vicini? Scopriamolo insieme. 

Aprire un grow shop in Italia è legale? 

Sì, lo è, perché la cannabis light presenta quantità inferiori di tetraidrocannabinolo, la sostanza responsabile dello “sballo”, rispetto ai limiti fissati dalla legge e, al di sopra dei quali, la canapa viene considerata una droga a tutti gli effetti e la sua vendita, così come il consumo e la coltivazione, è vietata.

C’è però anche da dire che, anche se i grow shop sono legali, aprirne uno significa di fatto sfidare lo Stato e sostenere apertamente il consumo di cannabis, quindi dovrai prepararti a far fronte anche a qualche visita delle Forze dell’Ordine.

Cosa si può vendere in un grow shop?

 In un grow shop puoi vendere tutta la merce che riguarda la canapa light, dall’attrezzatura usata per coltivarla indoor fino agli accessori utilizzati per fumarla, come i bong e i narghilé.

Alcuni negozi propongono anche prodotti derivati dalla canapa light, come le bevande, gli alimenti, i cosmetici e i capi di abbigliamento, mentre i più “smaliziati” si spingono fino al punto da includere nella loro offerta anche i semi di cannabis light.

È logico che, per far sì che la tua attività abbia successo, dovrai cercare di offrire tutti i prodotti e non focalizzarti soltanto su uno perché “Tanto in un grow shop cosa possono cercare i clienti se non bong, narghilé e canapa light da fumare o da coltivare?”

Quali sono i passi da fare per aprire un negozio di cannabis light?

 La procedura per aprire un grow shop è la stessa che si segue per aprire un negozio di alimentari, un centro estetico o altro, insomma, qualsiasi attività di lavoro che abbia a che fare con il pubblico e che si pone come obiettivo quello di vendere un prodotto o un servizio.

Innanzitutto, dovrai trovare un locale in vendita, o in affitto, dove aprire il tuo grow shop, dopodiché, a meno che tu non voglia fallire in partenza, dovrai studiare la zona e cercare di capire quanto è frequentata, in quali orari e la tipologia di persone che passano.

I grow shop in genere attirano il pubblico giovane o alternativo, quindi è logico che se il negozio si trova in una zona frequentata da mamme con bambini piccoli, anziani e simili, non potrai sperare di avere un successo sfolgorante, anzi, è anche probabile che ti metteranno il bastone tra le ruote, quindi passa altrove.

Una volta trovato il locale e la zona giusta in cui aprire il tuo cannabis shop, a questo punto dovrai decidere quali prodotti proporre, aprire una Partita IVA, chiedere il permesso per l’esposizione dell’insegna al comune in cui aprirai l’attività e completare il corso SAB (richiesto per tutti i negozianti che intendono vendere prodotti a base di marijuana light).

Quanto costa aprire un grow shop?

 Aprire un grow shop costa in media 30mila euro, tuttavia, se non hai a disposizione tutti questi soldi, in alternativa puoi appoggiarti ad un franchising di cannabis light, il che ti permetterà di abbattere i costi del 50% e iniziare la tua attività con appena 15mila euro.