La matrice BCG è fondamentale per individuare quelle aree/prodotti all’interno di una azienda su cui investire maggiormente. Questo è sicuramente uno strumento strategico ma semplice da usare che accompagna le aziende per mano verso un investimento a lungo termine.
Vediamo insieme che cos’è la matrice BCG nello specifico e come si costruisce a seconda delle diverse aree di business.
Che cos’è la matrice BCG
La matrice BCG nasce negli anni ‘70 dal genio di Bruce D.Handerson al fine identificare quali fossero i servizi/prodotti/aree all’interno di una aziende su cui puntare strategicamente. Tutto questo per ottenere un portafoglio dei servizi adatto ad orientare gli imprenditore verso investimenti nelle specifiche aree, senza perdita di importanti risorse.
Nello specifico questa matrice nasce
“Dall’intersezione delle due variabili che si basano sul piano cartesiano, denominata anche Growth- Share Matrix”
Sono state prese in considerazione due variabili specifiche:
- Tasso di crescita del mercato che si posiziona sull’asse verticale identificando il fabbisogno finanziario del momento. Si esprime in percentuale ed è il risultato dato dal volume di mercato precedente con quello attuale.
- Indice della quota di mercato attuale identificando l’indice di redditività che si associa alla forza dell’impresa di mercato. In questo caso si ha un confronto tra la quota di mercato propria e quella della concorrenza.
Nel tempo si è poi andato a sviluppare anche un terzo punto che è corrispondente alle vendite del prodotto. Si rappresenta con una dimensione del cerchio che tocca l’unità del business con le due variabili che identificano le strategie di una azienda.
Come si costruisce la matrice BCG
Per ottenere una strategia di business che porti al successo è necessario combinare le due variabili: da questo si ottengono quattro categorie che portano a quattro diverse strategie ovvero:
- I Question Marks – punti interrogativi – che si posizionano in un alto per tutti i prodotti/servizi che non hanno ancora una identità specifica. La loro caratteristica è avere una crescita alta di mercato con quota ridotta: questo significa che necessitano di investimenti cospicui anche se non si sa se e quando saranno in grado di generare dei flussi di cassa. È ovvio che in caso di esito negativo si consiglia di passare ad un’altra categoria.
- Stars – stelle – che sono rappresentate dai prodotti/servizi sulla quale puntare con un tasso di crescita molto alto. Questa è un’area competitiva e che prospetta un ritorno sull’investimento elevato: nella matrice BCG sono posizionate in alto a destra. La strategia di marketing più adatta è sicuramente quella di mantenere la scelta di sviluppo e alta integrazione sul mercato.
- Cash Cows – mucche da mungere – identificando quelli che sono i prodotti/servizi che hanno maturato un certo indice di maturità. Questi arrivano ad un basso tasso di crescita e una quota di mercato molto alta. Gli investimenti che sono richiesti in merito sono sempre di tipo “difensivo” e sicuramente minori rispetto alle aree nuove su cui puntare.
- Dogs/pets – animali domestici – che è il quadrante basso per indicare prodotti/servizi che non hanno una quota di mercato molto bassa così come il loro tasso di crescita. Sono caratterizzati da un bilancio in pareggio (ma anche in perdita) tanto da essere un ostacolo per l’azienda e il suo funzionamento: a tal scopo è necessario puntare alla dimissione, cessazione dell’investimento.