Capire se un’impresa rientra nella categoria delle PMI (piccole e medie imprese) non è così semplice. Tuttavia, sono stati stabiliti dalla Commissione Europea alcuni criteri per fare in modo che essa venga definita tale.
All’interno della guida stilata dalla commissione rientrano tutti i particolari delle PMI, con una definizione ben precisa. Inoltre, è presente un modello di dichiarazione che le singole imprese possono compilare in modo da definire la loro attività come PMI.
Cosa sono le PMI: la guida della Commissione Europea
Grazie alla guida scritta dalla commissione, tutte le imprese possono orientarsi in base ai criteri puntualizzati al suo interno. Nella guida, la commissione dà importanza alla definizione di PMI, soprattutto per quanto riguarda le assistenze e tutti gli aiuti comunitari.
La definizione di PMI si applica ad ogni tipo di politica e programma che la commissione gestisce ed è per questo che tutte le imprese che desiderano classificarsi in tale categoria necessitano di rispettare i criteri definiti dalla commissione per essere definite PMI a tutti gli effetti.
Vediamo quindi come possono essere suddivise le piccole e medie imprese in base al fatturato annuo ed al numero di dipendenti che possiedono. Parentesi a parte va fatta per le microimprese, che tuttavia possono essere catalogate senza particolari problemi fra le PMI.
I tipi di PMI: piccole, medie e microimprese
Le PMI vengono quindi catalogate in medie imprese, piccole imprese ed anche microimprese. Dato che le PMI sono il “motore” di tutta l’Unione Europea (considerando che la maggior parte delle aziende europee sono PMI), è opportuno distinguerle in base non solo al tipo di attività svolta, ma anche in base al fatturato annuo e al numero di dipendenti.
Si possono dichiarare medie imprese tutte quelle che possiedono meno di 250 occupati e che hanno un fatturato annuo di 50 milioni di euro (o un totale di bilancio annuo che scende sono i 43 milioni di euro).
Si può parlare invece di piccola impresa quando si ha a che fare con un attività che possiede meno di 50 dipendenti e presenta un fatturato annuo di 10 milioni di euro (o un totale di bilancio di meno di 10 milioni di euro).
Per quanto riguarda invece le microimprese, si considerano meno di 10 dipendenti e meno di 2 milioni di euro di fatturato annuo (o un totale di bilancio di meno di 10 milioni di euro).
È opportuno puntualizzare che se il numero di dipendenti aumenta (o diminuisce) ed il fatturato annuo, di conseguenza, cambia, la PMI potrà subire una differente classificazione. Ad esempio, se una microimpresa non avrà più 10 dipendenti ma assumerà altre 10 persone, si potrebbe già cominciare a parlare di piccola imprese.
Tuttavia, la guida per PMI stilata dalla Commissione Europea risulta esaustiva sotto ogni punto di vista. Di conseguenza, consigliamo alle aziende che desiderano far parte delle PMI di consultare il documento completo stilato dalla commissione.